Nuovo sguardo per la rivisitazione di uno dei maggiori successi del teatro di Gilberto Govi, “I manezzi pe majâ na figgia” (I maneggi per maritare una figliola), che giovedì 14 luglio, alle ore 21,30, inaugurerà il cinquantesimo Festival Teatrale di Borgio Verezzi (repliche venerdì 15 e sabato 16). Lo spettacolo, coprodotto da Progetto URT e dal Teatro Stabile di Genova, è diretto e interpretato da Jurij Ferrini.
Dopo la dedica del 2006 e il grande successo riscosso nel 2014 con “Colpi di timone”, il Festival ha scelto di accostarsi nuovamente alla figura di Gilberto Govi nel cinquantesimo della sua scomparsa, in piena concomitanza con l’anniversario verezzino, e ha deciso di affidare l’inaugurazione della stagione a questo debutto straordinario: una prima nazionale inserita a pieno titolo nell’ambito delle celebrazioni goviane che la Regione Liguria sta tributando al grande attore genovese.
“Riproporre il teatro di Gilberto Govi non era impresa semplice due anni fa quando misi in scena Colpi di timone, come non lo è oggi. – dice Jurij Ferrini – Nessuna compagnia professionale aveva tentato questo esperimento prima. Ma il successo conseguito mi spinge a portare avanti questo coraggioso progetto. Perché coraggioso? Perché il passaggio è davvero molto stretto; infatti se da un lato non esiste una tradizione da “tradire”, dall’altra parte il talento di questo grande primo attore caratterista, costituisce giocoforza un confronto tanto inevitabile quanto da evitare. Insomma è proprio una specie di trappola. Ma ogni limite che sembra insuperabile affascina e sprona alla sfida. Inoltre, stando ormai da un paio d’anni sui suoi lavori, ho ben compreso che esistono elementi davvero molto interessanti da un punto di vista culturale nel recuperare (restaurare?) un simile patrimonio linguistico e teatrale”.
La commedia originale fu scritta dal poeta e drammaturgo genovese Niccolò Bacigalupo ma venne poi “riadattata” con molta libertà da Gilberto Govi, che la portò al successo già negli anni Venti del Novecento.
Il protagonista è il signor Steva (diminutivo genovese di Stefano), un maturo e semplice sensale, vessato dalla moglie volitiva e autoritaria e con una figlia da maritare, per la quale sembra esserci lo spasimante ideale nel Signor Riccardo, figlio di un senatore, che si ritrova in concorrenza con Cesarino, altro pretendente che non pare abbia le carte in regola per giungere trionfante al traguardo. Per maritare la ragazza si fanno carte false, i pretendenti vanno e vengono in una girandola di situazioni da risata. La signora Giggia (moglie del protagonista), concentrato di perfidia e malignità, è a caccia di un buon partito per la figlia e si prefigge a tutti i costi di accasarla con il benestante signor Riccardo, un marito senz’altro migliore del nullatenente Cesarino, ostinato pretendente della figlia Metilde.
Oltre che alla celebre interpretazione di Govi, il grande successo di questa pièce deve molto anche a sua moglie Rina Govi – moglie nella vita come, in questo caso, sul palcoscenico – nel ruolo di “la Giggia”, la padrona di casa, tiranna e maneggiona, che vessa di continuo il povero marito per ottenere i suoi scopi e in particolare lanciare la scalata sociale della famiglia tramite un matrimonio d’interesse per la loro unica figlia.
La trama è molto semplice, quando la commedia fu scritta a cavallo dei due secoli, dopo l’unità d’Italia, aveva in più, rispetto ad oggi, il valore di raccontare in modo nuovo, estremamente divertente, non solo l’archetipo della moglie autoritaria e dittatoriale dentro le mura domestiche, ma anche la forza dirompente di un personaggio femminile che con il suo comportamento metteva in discussione una società ancora fortemente patriarcale, nella quale le donne non avevano neppure diritto al voto.
A vestire i panni di Steva sarà Jurij Ferrini, mentre Orietta Notari sarà Giggia. Gli altri interpreti sono Claudia Benzi (Comba), Arianna Comes (Metilde), Stefano Moretti (Cesare), Rebecca Rossetti (Carlotta), Matteo Alì (il signor Riccardo), Angelo Tronca (il signor Pippo) e Fabrizio Careddu (il signore Venanzio).
Info e prevendita: Ufficio Festival Teatrale, Viale Colombo, 47 – Borgio Verezzi – Tel. 019.610167