Dopo il successo della serata d’esordio con Shel Shapiro, prosegue ad Alassio “Note d’Autore”, serie di incontri con i big della musica italiana, frutto della collaborazione tra la giornalista Lucia Marchiò, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Alassio e la Ge.Sco. L’iniziativa, che ha preso il via il 15 dicembre con Shapiro, prevede altre due serate che avranno luogo nella ex Chiesa Anglicana di via Adelasia: giovedì 22 dicembre con Eugenio Finardi e martedì 27 dicembre con Vittorio De Scalzi.
Giovedì 22 dicembre, Eugenio Finardi racconta 40 anni di musica ribelle. L’artista eseguirà alcuni brani in versione acustica chitarra e voce e sarà intervistato dalla giornalista Lucia Marchiò. “Queste iniziative di grande valore e notevole interesse, a ingresso libero per il pubblico, arricchiscono la grande offerta culturale che la nostra Città ha messo in campo per tutto il corso dell’anno e nella stagione di manifestazioni natalizie. Appuntamenti da non perdere, sia per gli appassionati, sia per chi, magari più giovane, vuole approfondire la conoscenza della storia della musica italiana”, commenta Monica Zioni, Vice Sindaco di Alassio con delega alla Cultura.
“Shapiro, Finardi e De Scalzi: tre artisti uniti dal comune denominatore rock, determinanti per la musica italiana dell’epoca, in un certo qual modo rivoluzionari e dalle variegate anime artistiche” – spiega Lucia Marchiò, giornalista e critico musicale – “Con loro parleremo delle trasformazioni culturali e musicali di questi ultimi 50 anni, di attualità e molto altro ancora. Dopo l’appuntamento con Shel, che ha raccontato al pubblico gli anni Sessanta nei suoi pregi e difetti e tanti aneddoti legati sua variegata carriera artistica, giovedì incontreremo Eugenio Finardi che con le sue composizioni decisamente rock e ‘di rottura’ ha fatto proseliti ma anche discutere. Lo scorso 28 ottobre è uscito il cofanetto “40 anni di Musica Ribelle” che racchiude cinque storici album usciti tra il 1975 e il 1979, Sugo, Non gettate alcun oggetto dai finestrini, Diesel, Blitz e Roccando rollando. Partendo da ciò, esploreremo insieme al cantautore milanese tutta la libertà, le convinzioni, le tematiche di quel periodo e si andrà alla riscoperta di quelle canzoni/intuizioni che risultano particolarmente attuali nonostante siano passati 40 anni, come “La C.I.A” e “Scuola”, e molto altro ancora. Il 27 dicembre infine, spazio a De Scalzi: era il ribelle e contestatore che fondò a fine anni ‘60 la band dei New Trolls tentando di rompere, a suo dire, quegli schemi che avevano imprigionato il panorama della musica di casa nostra, ma fu anche il cantautore che collaborò con De Andrè, Mannerini e altri”.
“40 anni di musica ribelle”, Eugenio Finardi ripercorre la storia del suo rock – “Sessant’anni è l’età in cui si devono realizzare i sogni, si organizzano i propri ricordi e ci si accorge dei miracoli”, racconta Eugenio Finardi presentando il cofanetto “40 Anni di Musica Ribelle”, vera e propria testimonianza di un’epoca. “E’ come il diario di un sognatore: ci sono ricordi, amori, ma anche passioni politiche. Ai tempi mi ritenevano un riformista di destra, oggi sarei un extraparlamentare ma non ho mai cambiato idee”. La riedizione discografica contiene “NON GETTATE ALCUN OGGETTO DAI FINESTRINI” (1975); “SUGO” (1976); “DIESEL” (1977); “BLITZ” (1978) e “ROCCANDO ROLLANDO” (1979),usciti originalmente per l’etichetta discografica Cramps e ripubblicati ora da Universal Music. Gli album, disponibili anche singolarmente, sono stati rigorosamente rimasterizzati dai nastri originali per riprodurre con estrema fedeltà il sound originale di canzoni simbolo come “Musica Ribelle”,“Extraterrestre”, “La Radio”, “Voglio”, “Diesel” e tante altre; anche le grafiche ricalcano fedelmente quelle delle prime edizioni.
“Riprendendo quei nastri non vedo me stesso bensì un ragazzo ingenuo, sognatore, arrogante verso cui ho la tenerezza di un padre, però non cambierei niente. Perché io sono lo stesso di allora e la penso esattamente allo stesso modo. Mi sento figlio e padre di quell’epoca. Non è un’operazione nostalgia – sottolinea il cantautore – ma la voglia di rimettere a fuoco le intuizioni del passato perché sono utili per il futuro. I miei primi dischi della Cramps hanno in un certo senso segnato un momento preciso della musica italiana e forse un poco l’hanno pure cambiata”. Dischi rimasti attuali perché secondo il cantautore milanese “Alcune cose non sono cambiate o sono addirittura peggiorate; mai come ora ci sarebbe bisogno di musica ribelle”. Il cofanetto viene proposto in due edizioni, CD e LP, ricco libro e DVD multitraccia (contenuto in ogni box CD) che permette di viaggiare a ritroso nel tempo . “40 ANNI DI MUSICA RIBELLE” è il mio ritorno al futuro, ho ritrovato l’energia che vibra nelle ossa ed entra nella pelle”.