Alessandra Segre Zunino, contitolare de La Meridiana di Garlenda, dallo scorso maggio alla guida dell’Associazione Albergatori di Albenga e delle Valli Ingaune, traccia un bilancio del lavoro svolto nei primi mesi della sua presidenza e parla dei progetti per il futuro.
Qual è stata la prima azione che ha svolto non appena eletta?
Credo molto nello sviluppo culturale ed alla sua valenza turistica, quindi ho acquistato subito 100 carnet della rete museale ingauna perché fossero veicolati – a titolo gratuito – ai clienti delle nostre attività ricettive, nell’offerta dei pacchetti soggiorno. Tutto questo per iniziare a creare una collaborazione con il territorio e con l’Amministrazione Comunale, aiutando economicamente nella promozione del patrimonio storico locale. Nell’ottica della visibilità sul web, ho inoltre aperto il sito internet visitalbenga.info, che individua tutti gli associati e fornisce informazioni sul territorio e le singole strutture ricettive. Ritengo inoltre necessario che gli associati abbiano la consapevolezza di far parte di un gruppo, unito dalla volontà di raggiungere obiettivi condivisi e di sviluppare progetti comuni. E’ un’occasione per farsi conoscere, ma anche per conoscere le rispettive strutture ricettive tra loro.
Il sito è collegato al portale dell’Unione provinciale degli Albergatori e dà visibilità ad Albenga e alle località dell’entroterra. Su quali aspetti avete puntato?
Effettivamente per ora è solo una landing page, che si inserisce nel sito più articolato dell’UPA, dove vengono promossi gli eventi presenti e futuri sul nostro territorio, per pianificare una vacanza. Albenga si affaccia ora al turismo, ma ha molte carte da giocare: può infatti proporre un’offerta che non è solo balneare, ma anche culturale, legata a un patrimonio storico e architettonico di grande valore, che molte altre città non hanno.
Il nostro territorio ingauno ha un altro grande punto di forza: le tipicità agroalimentari: un’assoluta eccellenza, che ritengo vada promossa anche come valenza turistica. Non possiamo dimenticare che, oggi, un turista su due sceglie il luogo in cui trascorrere le vacanze in base all’offerta enogastronomica. Nell’albenganese 50 anni fa c’erano 300 ettari di terreno destinati alla coltivazione dell’asparago violetto. Oggi ce ne sono solo 13. Dobbiamo promuovere il nostro patrimonio agroalimentare – che è anche patrimonio culturale – per farlo conoscere e preservarlo e perché chi oggi coltiva prodotti di qualità sia motivato fortemente a continuare a farlo.
Quali altre iniziative ha messo in campo in questi primi mesi?
Mi sto battendo perché il Battistero Paleocristiano di Albenga sia riconosciuto dall’Unesco quale sito patrimonio dell’umanità, come lo è già – dal 1996 – il Battistero degli Ariani in Ravenna, edificato, come questo di Albenga, nel V secolo dopo Cristo. Il turismo locale non può avere “il sole e il mare” come unico motivo di destinazione, dobbiamo puntare su una visione più ampia, su un’offerta che comprenda il centro storico di Albenga, i suoi monumenti, la bella strada panoramica ed archeologica “Via Iulia Augusta” e le località dell’entroterra. Dobbiamo partire da qui, e dai meravigliosi prodotti coltivati nella nostra Piana, per creare un prodotto turistico nuovo, unico, inimitabile, autentico.
Come intendete farlo conoscere?
E’ ora di rimboccarsi le maniche e di cambiare rotta. C’è da lavorare, ma ci sono delle ottime prospettive. I nostri associati sono aperti tutto l’anno e si impegnano per fornire servizi di qualità, compatibilmente al livello di stelle loro assegnato. La più parte delle strutture non offre servizi di ristorazione e questo fatto porta sinergie con altre strutture locali, quali ristoranti e pizzerie, bar e caffé. Una prima occasione per far conoscere le attività ricettive ingaune ci è stata offerta dall’Amministrazione Comunale, quando a maggio ha invitato 350 agenti di viaggio che soggiornavano nella navi di Costa Crociere in viaggio premio. Non ho perso tempo e – nelle giornate dedicate all’accoglienza dei tour operators ed agenti di viaggio – ho predisposto due gazebo per promuovere le strutture ricettive locali aderenti all’Associazione Ingauna Alberghi e le loro tipicità (nella foto uno degli stand).
A giorni – Giovedi 22 Settembre – ci sarà una riunione con tutti gli associati, dove faremo il punto sulla stagione turistica estiva, su tutto ciò che si può migliorare. Sicuramente dovremo lavorare sulla promozione e la partecipazione alle fiere. Sarà necessario rivedere il materiale promozionale cartaceo, gli opuscoli e i flyer. Analizzeremo quale target di pubblico ha scelto Albenga durante l’estate e quali sono gli eventi più idonei ai quali partecipare. Insieme ad UPA Savona trasmetterò ai gli associati le informazioni sugli adempimenti amministrativi e gestionali obbligatori. In questo è fondamentale il ruolo svolto dall’Unione provinciale degli Albergatori, che organizza corsi, fornisce informazioni e promuove la nascita di gruppi di acquisto, come quello per l’approvvigionamento consortile dell’energia elettrica, del gas e quello, nato recentemente, per il servizio di lavanderia.
E’ di pochi giorni fa la sua proposta al sindaco di Albenga di realizzare un pontile per l’attracco dei natanti. Com’è nata questa idea?
E’ nata con l’obiettivo di completare l’offerta turistica locale con la possibilità di circumnavigare l’isola Gallinara e di permettere agli appassionati di archeo-sub di legare la visita al Museo Navale Romano all’immersione nel tratto di mare in cui è ancora visibile il relitto della più grande nave da trasporto romana rinvenuta nel Mediterraneo, con il suo carico di 10 mila anfore. Dallo scorso anno il sito è visitabile con alcune scuole di diving e un pontile faciliterebbe gli imbarchi per le immersioni.
I turisti che vogliono fare un giro attorno all’isola – usufruendo dei traghetti seabus – oggi devono partire da Loano o da Alassio. Proprio perché l’offerta turistica deve essere comprensoriale, le imbarcazioni che partono da queste due località potrebbero fare anche una fermata ad Albenga. E’ una proposta che abbiamo presentato al Sindaco Cangiano già ai primi di settembre e che ha già iniziato a prendere forma. Un ingegnere di Savona si è offerto gratuitamente di la prima bozza del pontile.
Allargando il discorso, ritengo che i pontili di attracco andrebbero aumentati in tutto il ponente, nell’ottica di offrire una viabilità alternativa all’autostrada durante i mesi estivi. In alta stagione ci sono spesso problemi di traffico fra Savona e Albenga e creare un’altra corsia autostradale, non sarebbe sostenibile economicamente, oltre ad essere molto impattante con altre colate di cemento su un fragile territorio. Si potrebbe ipotizzare – nel periodo estivo – di aprire “la via del mare”, realizzando un grande parcheggio a Savona negli spazi portuali, per far partire da lì i traghetti, che porterebbero nelle cittadine rivierasche i turisti in arrivo dal Piemonte o dalla Lombardia per trascorrere una giornata al mare. Un servizio simile a quelli presenti nel Tigullio o sulla Costiera Amalfitana.
E’ di questi giorni la notizia che alcuni sindaci della provincia hanno pensato di tornare ad applicare dal 2017 la tassa di soggiorno. Lei cosa ne pensa?
Sarebbe un danno enorme per il turismo e per tutto il comparto ricettivo. Dalle rilevazioni sull’andamento che ci sono state comunicate dalla Regione Liguria in questi giorni, si evince che in Liguria ci sono state più prenotazioni rispetto all’anno precedente, e rispetto alle altre regioni. La nostra terra è stata quindi premiata dai turisti anche perché nella quasi totalità dei Comuni liguri non si applica la tassa di soggiorno. La clientela è sempre più attenta ai prezzi e sceglie le località in cui può risparmiare. Gli operatori turististici – per fronteggiare la crisi economica attuale che frena i consumi – hanno mantenuto i prezzi invariati rispetto all’anno precedente con uno sforzo economico notevole: l’applicazione di una nuova tassa vanifica gli sforzi affrontati, e diventa una “gabella salata” soprattutto ad Albenga, dove il turista arriva per un soggiorno con la famiglia e non solo per una notte.
Come presidente dell’associazione albergatori chiedo che la tassa di soggiorno non sia introdotta non solo ad Albenga– che si affaccia ora al mercato turistico – ma in tutti gli altri comuni costieri, perché non si creino disuguaglianze e non si penalizzino coloro che decidono di visitare il nostro territorio.
È una tassa nata per le grandi città d’arte, dove l’affluenza turistica è alta, come sono alte le spese per la pulizia e la manutenzione degli spazi pubblici, dei musei, delle opere d’arte all’aperto. Difficilmente si può accettare questa tassa ad Albenga o laddove i turisti sono una piccola parte tra coloro che popolano la città.
La Liguria deve dimostrare che il carattere ligure non è burbero, la “torta di riso” non è finita ed il turista è sinceramente il benvenuto.
Il 2016 è stato un anno NO NEW LOCAL TAXES? Ci auguriamo che lo diventi anche il 2017.