Lunedì 29 agosto, alle ore 21,15, in piazza Partigiani ad Alassio, Vittorio Sgarbi presenterà il suo ultimo libro, “La Costituzione e la Bellezza”, scritto con il costituzionalista Michele Ainis e pubblicato da La nave di Teseo. Si tratta di una Lectio Magistralis che prenderà il via dal tema attualissimo della Costituzione per arrivare ad esplorare la bellezza nella sua espressione più alta: l’arte. A intervistare Sgarbi sarà Cristiano Bosco.
“Il libro La Costituzione e la bellezza – si legge nella presentazione della serata – è una seducente biografia dell’Italia letta attraverso la Costituzione e le opere d’arte, che procede per contraddizioni: la norma e la sua (eterogenea) applicazione, le premesse e la realtà con cui fare i conti ogni giorno, dalla mancanza di fondi alla cementificazione legittimata dal diktat della «crescita»”.
Qualche cenno sulla trama. Era il 1917, c’era la guerra. Nei borghi italiani si sopravviveva tra fame e paura, eppure interi paesi dell’entroterra lombardo veneto si mobilitarono per mettere in salvo la Pala dell’Assunta di Tiziano, che da Venezia venne imballata e trasportata (per vie fluviali) prima a Cremona e poi a Pisa. All’indomani del primo conflitto mondiale, nonostante le urgenze della ricostruzione, venne avviata una imponente (seppur parziale, nel nome dell’italianizzazione delle terre redente) operazione di restauro dei monumenti feriti. Alla stesura della Costituzione italiana, iniziata nel 1946, parteciparono, sì, giuristi e storici, ma anche due letterati: il critico Pietro Pancrazi e lo scrittore Antonio Baldini. Come se quell’atto di nascita dovesse difendere non solo i diritti civili dei cittadini, la libertà e la giustizia, ma anche un’intima natura più sentita: la bellezza del Paese. Perché, a settant’anni dai primi passi della nostra Carta costituzionale, forse quello che davvero lega gli italiani da Trento a Siracusa è una sottile, intermittente consapevolezza: la coscienza di appartenere a un posto tanto bello quanto fragile. Tanto ricco di storia quanto vulnerabile e permeabile ai soprusi, un Paese dalla bellezza «bambina», che ha bisogno di una sorveglianza costante. Forse nasce qui l’istinto innato a proteggere quello che ci circonda: dai contadini che trasportarono la Madonna (ritenuta miracolosa) di Tiziano al mezzo milione di volontari che oggi si prendono cura di chiese, palazzi e giardini.