L’opinione di Fabrizio Cerisola, vice presidente dell’Unione Provinciale degli Albergatori e titolare dell’Hotel Lorenzo e dei Bagni Augustus a Celle Ligure.
“I punti di forza ci sono e sono tanti. – dice Cerisola – Il nostro è un territorio bellissimo, con grandi potenzialità ancora poco sfruttate, mentre le criticità sono sostanzialmente due: la difficoltà a fare sistema e la poca consapevolezza dell’importanza del turismo da parte delle istituzioni. Pubblico e privato devono essere propensi a realizzare un turismo che sia maggiormente comprensoriale rispetto agli anni passati, ma come operatori privati abbiamo bisogno che le istituzioni siano consapevoli del fatto che il turismo è la principale economia della regione, l’unica che, se si va a ben vedere, ha margini di crescita e sviluppo.
E’ necessario avviare un processo che porti a una maggiore maturità, a una maggiore consapevolezza di quello che il turismo significa per la Liguria in termini di occupazione, lavoro, crescita dell’economia e del territorio. Se chiude una fabbrica, anche piccola, la notizia desta sempre molto scalpore. Se chiude un albergo, anche con molti dipendenti, non se ne parla. Il turismo deve essere considerato un’attività industriale.
Da uno studio realizzato negli anni scorsi dall’Università di Genova è risultato che per ogni euro che un turista spende in albergo, ne spende 1,50 sul territorio. E’ per questo che le strutture ricettive sono importanti per la nostra economia, non solo per l’occupazione ma perché producono reddito. E’ vero che quelli che stiamo attraversando sono tempi di crisi, ma purtroppo il turismo non viene valorizzato come meriterebbe”.
Quali azioni dovrebbero essere messe in campo per incentivarlo?
Dobbiamo passare dal cosiddetto “turismo di destinazione” al “turismo di motivazione”. Il clima non basta a motivare la clientela. Il turismo balneare è un bacino di utenza importante, che va salvaguardato e mantenuto, ma da solo non è sufficiente. E’ necessario destagionalizzare l’offerta proponendo eventi e manifestazioni anche in bassa stagione ed è fondamentale promuovere di più il nostro territorio all’estero.
Siamo il mare della Svizzera, dell’Austria. Dobbiamo cercare di attirare maggiormente questo tipo di clientela, che si ferma un po’ di più sul territorio, ha maggiore potere di acquisto e non si arrende davanti a una giornata nuvolosa, ma esce, assaggia, cerca, va alla scoperta di quello che offrono la costa e l’entroterra.
Su quali peculiarità dovrebbe puntare il savonese?
Sul mare, che non deve essere solo il tuffo dalla boa, ma deve essere sfruttato in tutte le sue potenzialità – vela, surf, immersioni, snorkeling, solo per citare alcune delle tante attività che possono essere proposte – e sull’entroterra. Nel levante abbiamo il Parco del Beigua, da poco entrato a far parte dei Geoparchi internazionali. Le potenzialità ci sono e in parte sono già sfruttate, ma dobbiamo metterle a sistema e ragionare in un’ottica comprensoriale. Vanno incentivati prodotti e servizi come, ad esempio, quelli rivolti alle famiglie e a i bambini.
A Celle le nostre strutture ricettive sono tutte “family friendly”. Quello che stiamo cercando di fare come Associazione Albergatori è far diventare il marchio “Celle Città dei Bambini”, nato come marchio Unicef , un nostro brand. Celle è particolarmente adatta al turismo delle famiglie. Ha spazi verdi, parchi gioco, una passeggiata che non è a contatto con la via Aurelia e spiagge ben gestite e quasi tutte le strutture ricettive offrono lettini, orari elastici per i pasti e menù dedicati.
La nostra Associazione è una piccola realtà, ma stiamo facendo promozione via internet, collaboriamo con i Bagni Marini e i commercianti e cerchiamo di sensibilizzare le istituzioni e la politica al turismo”.
Le sue previsioni per i “ponti” di primavera?
Stiamo ricevendo molte telefonate e richieste di informazioni. La sensazione è che l’interesse per la Riviera stia aumentando, anche, probabilmente, a causa della situazione internazionale, che porta molti a scegliere per le vacanze mete più vicine. Ci dovrebbe essere un lieve incremento negli arrivi. Sarà comunque un turismo legato alle condizioni meteo, di due o tre giorni al massimo, con i turisti che prenotano all’ultimo momento a seconda delle previsioni del tempo.